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La legge antiterrorismo del 2005 stabiliva che chiunque metta a disposizione un accesso alla Rete Internet deve "identificare chi accede ai servizi telefonici e telematici offerti, prima dell'accesso stesso o dell'offerta di credenziali di accesso, acquisendo i dati anagrafici riportati su un documento di identità, nonché il tipo, il numero e la riproduzione del documento presentato dall'utente".
Analizzando le novità normative dal punto di vista tecnico e legale ci si rende conto che è comunque indispensabile un sistema di autenticazione (identificazione) degli utenti e di monitoraggio delle connessioni. Fornendo un accesso ad internet tramite una rete wifi aperta ci si espone
ad eventuali indagini da parte della Polizia Postale nel caso in cui venga
commesso un reato utilizzando la linea Internet intestata al fornitore.
Infatti, in mancanza di una legge che impone l'identificazione, non c'è
più la responsabilità diretta per i reati commessi, ma rimane
il diritto della magistratura di indagare per trovare una prova, mediante
per esempio perquisizioni o sequestro del computer dell'esercente connesso
alla linea Internet oggetto di indagine. Rendere disponibile una connessione WiFi aperta senza un sistema di autenticazione,
esclude qualsiasi possibilità di controllo sull'utilizzo che viene
fatto della connessione Internet. Se per esempio un utente decide di stare
24 ore su 24 collegato a saturare tutta la banda disponibile della linea
Internet (di solito limitata a non più di 5-7Mbps) il servizio
offerto sarà pessimo se non totalmente inutilizzabile da parte
di altri utenti. Offerta |
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